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lunedì 14 settembre 2015

Il Relitto di Ulu Burun, una nave di 3350 anni fa nei fondali della costa sud della Turchia.

Il Relitto di Ulu Burun, una nave di 3350 anni fa nei fondali della costa sud della Turchia.
di Pierluigi Montalbano



Nel 1982 il pescatore di spugne Mehemet Cakir scopre a Uluburun, a 8,5 km a Sud Est di Kas nel sud della Turchia, il relitto di una nave dell’età del bronzo. L'Istituto di Archeologia della nautica (INA) nella campagna di scavo tra il 1984 e il 1994 ha portato alla luce uno dei più ricchi assemblaggi di oggetti del Bronzo Tardo trovati nel Mediterraneo. Il natante giace su un ripido pendio roccioso a una profondità di circa 50 metri. La datazione dendrocronologia di un piccolo pezzo di legna suggerì il 1350 a.C. per il naufragio della nave, il periodo di
Amenophe IV, Akenaton.
Il carico della nave è costituito da:
. 10 tonnellate di rame in 354 panelle.
. 4 tonnellate di lingotti in rame ox-hide.
. 1 tonnellata di stagno proveniente da Bretagna e Cornovaglia.
. 120 lingotti discoidali a panelle.
. 1 tonnellata di resina di terebinto, usata per ottenere profumi, per la fusione a cera persa e per impermeabilizzare le barche, stivata in 150 vasi cananei.  
. 175 lingotti di vetro blu, di forma discoidale (della costa siro-palestinese).
. tronchi di ebano egiziano (Dalbergia melanoxylon).
. 3 uova di struzzo (contenitori di liquidi).
. alcune zanne di elefante e una dozzina di denti di ippopotamo.
. opercula da Murex Seashells (un ingrediente per ottenere l’incenso).
. vari gusci di tartarughe carapaces (sound-box per strumenti musicali a corda).
. 9 grandi vasi ciprioti finewares, contenenti tracce di melograni e olio d'oliva.
. 4 bicchieri artigianali raffiguranti teste di arieti e, in un caso, una donna.
. brocche e calderoni in bronzo e rame.
. gioielli cananei, inclusi bracciali e collane d'oro.
. rottami di oro e argento.
. sigilli Siriani, Assiri, Cassiti e Sumeri.
. oggetti d'oro egiziano, electrum, argento e pietre preziose.
. 1 scarabeo in oro con il cartiglio della regina egizia Nefertiti.
. migliaia di perline di vetro, agata, corniola, quarzo e ambra del Baltico.
. 2 contenitori d’avorio per cosmetici a forma di anatre.
. 1 tromba scolpita da un corno d’ariete.
. 1 dente di ippopotamo.
. utensili in bronzo: trapani, scalpelli, assi e una sega.
. frecce, pugnali e asce in pietra
. spade in bronzo e 6 spade in rame arsenicato tipologia Sant'Iroxi
. piombo e una linea di aghi per la riparazione di reti.
. 1 arpione e un tridente di bronzo indicativi di una pesca dalla nave.
. 2 tavole di legno di ebano per scrivere (dittici), ciascuna costituita da una coppia di fogli e una cerniera d'avorio. Sono incassate per contenere delle superfici di cera per gli scritti.
. 1 statuetta del Dio Bes in bronzo rivestita in oro (siro-palestinese), forse la divinità che proteggeva la nave. Bes era un Dio benefico dell’Antico Egitto che si diffuse poi nel Mediterraneo. Divinità della gioia, della musica e della danza, allontanava dalla casa i malfattori e i geni malefici, grottesco ma non mostruoso.
La maggior parte dei beni personali e degli oggetti di bordo, come strumenti, àncore e lampade a olio, indica che l’equipaggio comprendeva cananei, ciprioti e micenei. I reperti di questi ultimi sono: un paio di sigilli, tre spade, due pettorali con perline di vetro, coltelli curvi, rasoi, scalpelli, sfere in ambra di tipo miceneo, una trentina di pezzi di ceramica fine, una spilla di bronzo e uno scettro cerimoniale con testa in pietra, simile a uno in bronzo trovato in Romania.
Questi manufatti suggeriscono i collegamenti tra l’equipaggio e le terre di tutto il Mediterraneo e dell’Europa. Il grande numero di strumenti musicali trovati a bordo indica che, verosimilmente, si svolgevano danze rituali in onore della Dea. Le armi indicano che l’equipaggio era pronto a qualunque tipo di attacco. Probabilmente la nave salpò da Micene dopo aver caricato metalli e altre merci provenienti dall’Occidente mediterraneo. L’ambra trovata nel relitto proveniva dal Baltico, forse attraversò le rotte fluviali dell’Europa centrale. È rilevante l’abbinamento fra percentuali 10:1 di rame-stagno (la proporzione utilizzata per ottenere il bronzo) e la presenza della resina di terebinto, utilizzabile per il metodo della fusione a cera persa.
La nave aveva a bordo dei passeggeri importanti, forse ambasciatori dei Popoli del Mare che si recavano in Egitto, alla corte di Amenophe IV e di Nefertiti per rafforzare i legami commerciali.

Akenaton, che si chiamava Amenophe IV ed era figlio di Amenophe III, fu il primo eretico della storia. Abolì il culto di tutti gli dei in favore dell'unico dio Aton, rappresentato dal disco solare con i raggi che terminano con delle manine per concedere la vita. Dedicò un tempio ad Aton a Karnak (i sacerdoti di Amon glielo permisero perché pensavano che Aton fosse una forma del dio Amon) ma quando capirono che Aton era un dio diverso, che non era mai rappresentato in forma umana, tramarono contro Akenaton che scappò a Tell-el-Amarna a 260 km a sud del Cairo. L'antica religione fu poi restaurata da Tut ank Aton che divenne Tut ank Amon.

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