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venerdì 28 marzo 2014

Archeologia: Lidia, Licia e Caria, tre regioni anatoliche d'importanza vitale per capire la storia antica.


Archeologia: Lidia, Licia e Caria, tre regioni anatoliche d'importanza vitale per capire la storia antica.


La Lidia è un'antica regione della Turchia asiatica che, nel periodo della sua massima espansione era compresa fra il Golfo di Edremit a Nord e il fiume Küçük Menderes a Sud. Le sue articolate coste si affacciano sul Mar Egeo ed è formata da bacini, limitati da rilievi, ricoperti da macchia mediterranea e vegetazione steppica. Le pianure sono fertili e irrigue. Allo sbocco delle valli principali, in un golfo ben protetto, si è sviluppata Smirne.
Anticamente posta tra la Misia, la Frigia e la Caria, ebbe capitale Sardi. I confini, mutevoli, raggiunsero la massima estensione alla metà del VI a.C., incorporando quasi tutta la Ionia.
La popolazione parlava il lidio, appartenente al tipo microasiatico, pur presentando anche elementi indoeuropei. Altri la collegano all’etrusco, tesi che confermerebbe la tradizione erodotea secondo cui una parte dei Lidi, condotti da Tirreno, fratello del re Lido, avrebbe dato origine agli Etruschi. Omero non conosce la Lidia, ma dà alla regione il nome di Meonia.
Poco si sa delle vicende dei Lidi durante il predominio degli imperi sumero, ittita e frigio.
Probabilmente i più antichi abitanti del paese furono gli stessi che occuparono l'interno dell'Asia Minore, né Semiti né Ariani, ma popolazioni parlanti qualche lingua asiana. Il commercio fra la Mesopotamia settentrionale, che allora era paese di civiltà prevalentemente sumero-accada, deve essere passato attraverso la Lidia per sboccare sulla costa del Mare Egeo e dirigersi poi verso l'Occidente. Quando ai tempi della caduta degli ittiti, intorno al 1200 a.C., l'Asia Minore fu di nuovo invasa da schiatte di lingua indoeuropea, il paese fu occupato da popolazioni affini al potente impero frigio, costituitosi sulle rovine dell'impero hittita, la Lidia partecipava alla civiltà espressa dal popolo frigio. Omero mette la Lidia in relazione con la Frigia. I primi principi a regnare a Sardi furono, secondo Erodoto, quelli che formano la dinastia degli Eraclidi, la quale sarebbe durata per 505 anni. Durante questo periodo una parte della popolazione sarebbe emigrata in Italia nel paese degli Umbri e avrebbe formato la nazione degli Etruschi. Sembra però che la più antica civiltà lidia attestata da avanzi sia stata di tipo piuttosto cicladico. Nel periodo degli Eraclidi, la civiltà della Lidia era fondamentalmente autoctona, di grande capacità artistica, e cominciava a risentire l'azione della civiltà della Ionia. In questo periodo la Lidia si libera e si stacca dall'antica civiltà frigia e comincia a battere proprie strade.
Le notizie storiche cominciano ad acquistare maggiore certezza verso il 700 a.C. L'ultimo re della dinastia degli Eraclidi, chiamato da Erodoto Candaule, sarebbe stato ucciso da un membro della sua guardia del corpo di nome Gige, un Mermnade, il quale poi ascese nel 685 a.C. sul trono della Lidia. Il nuovo re fu minacciato dalle orde dei Gimirrei, o Cimmerî, e si rivolse per aiuto al re di Assiria Assurbanipal, il quale diede il soccorso richiesto. Gige riuscì a sconfiggere gli invasori, ma dovette riconoscere la supremazia assira. Poco dopo Gige assunse però atteggiamento antiassiro, fu attaccato nuovamente dai Gimirrei e cadde in battaglia nel 652 a.C. Secondo Erodoto il nemico penetrò fino a Sardi, non poté prendere però la cittadella. Erodoto raccontanche la politica aggressiva della Lidia contro le città greche della costa iniziò già da Gige. Fu lui a mandare regali al tempio di Delfi. Il suo successore, Ardys, fu posto sul trono con l'assenso assiro. Sempre secondo Erodoto egli attaccò Mileto e prese Priene. Il suo successore Aliatte continuò la politica di attacchi contro le città della Ionia, ma dovette venire a patti con Mileto. In Oriente affrontò un nemico ben più forte, i Medi, che dominavano l'altopiano iranico e penetrarono in Asia Minore. Il re della Lidia guidò una guerra di 5 anni, e alla fine venne a patti con i Medi: fu stabilito che il confine della Lidia verso oriente sarebbe il fiume Halys. Astiage, figlio di Ciassare di Media, prese in moglie Aryenis di Lidia. La pace fu conclusa nel 585 a.C. Aliatte attaccò fra le città greche della Ionia anche Clazomene e prese Smirne. Ma nell'ultima metà del suo regno i rapporti tra la Lidia e i Greci della Ionia furono buoni. Dopo la morte di Aliatte, suo figlio Creso ascese al trono (tra il 560 e il 557 a.C.) ereditando un vasto impero che comprendeva tutta l'Asia Minore al di qua del fiume Halys a eccezione però della Licia e della Cilicia. Le città della costa della Ionia, sue subordinate, dovettero fornire contingenti militari contro Efeso, che fu presa e spopolata dei suoi abitanti. Il re riuscì a costringere tutte le città a promettergli, oltre che un contingente militare, anche il pagamento di un tributo annuo. Creso mantenne stretti rapporti anche con i Greci della penisola e dimostrò molta venerazione per il santuario di Delfi. Ma la dinastia dei re medi fu rovesciata da Ciro, re di Anshan, e con ciò il confine orientale costituito dal fiume Halys venne di nuovo a mancare. Creso prese le parti della famiglia reale spodestata e chiese a Ciro la liberazione del re medo. Ciro cercò di far rivoltare contro Creso le città della Ionia ma non ottenne il suo intento. Il re della Lidia varcò l'Halys, ingaggiò battaglia con l'esercito persiano, ma non vinse e si ritirò, inseguito da Ciro che lo raggiunse a Sardi dove lo assediò per due settimane nella cittadella. Con la conquista di Sardi da parte di Ciro nel 547 o 546 a.C. la Lidia cessò di essere uno stato indipendente e fu facilmente sottomesso all'impero persiano da parte di Alessandro il Macedone. Poi subì il controllo dai Diadochi, dai Seleucidi e, infine, dagli Attalidi. Assieme al regno di Pergamo fu nel 133 a.C. ereditata dal popolo romano che la incluse nella provincia Asia.

La Licia è un'antica regione dell’Asia Minore sud-occidentale, affacciata sul mare. Secondo la tradizione greca, i più antichi abitanti sarebbero stati i Solimi nell’interno e i Termili, detti poi Lici, nella costa. Forse sono i Lu-uk-ki delle lettere di Tell el Amārna, nonché dei testi ittiti e geroglifici. Sicura documentazione storica si ha da quando la Licia fu conquistata da Arpago, generale di Ciro, e aggregata alla prima satrapia dell’Impero persiano nel 546 a.C. pur conservando una certa autonomia.
In seguito fu governata da dinasti indigeni, noti da monete del V e IV a.C., come Kybernis e Perikles. La regione fu poi sottomessa da Alessandro Magno, ellenizzandosi, e fu dapprima satrapia sotto il governo di Nearco (334-331), poi, riunita alla Grande Frigia, nel 323 fu assegnata ad Antigono Monoftalmo. Per tutto il III a.C. la Licia fu contesa da Siria ed Egitto. Dichiarata indipendente dai Romani (168 a.C.), fiorì come confederazione di città, sul modello delle confederazioni greche. Comprendeva 23 città che inviavano rappresentanti a un sinedrio federale. A capo stava un liciarca, il centro federale era il Letoon di Xanto, le città più importanti erano le 6 metropoli di Xanto, Tlos, Patara, Pinara, Mira e Olimpo. Sotto Claudio (43 d.C.) fu ordinata a provincia romana insieme alla Panfilia, poi divenne provincia imperiale con Vespasiano e senatoria sotto Adriano (135 d.C.).
Della più antica civiltà licia sono rimasti monumenti di architettura e scultura: tombe rupestri con prospetto d’influenza ittita, le più antiche del VI a.C.
La società era matriarcale, infatti è considerato legittimo il figlio di una cittadina e di uno schiavo.
L’antica lingua, il licio, è documentata da alcune iscrizioni in parte bilingui. Appartiene alla famiglia delle lingue microasiatiche con la presenza di elementi indoeuropei. In lingua licia restano circa 150 iscrizioni fra le quali la più ampia è la stele di Xanto, il cui testo si riferisce ad avvenimenti storici databili tra il 430 e il 412 a.C.

La Caria è una vasta regione costiera della Turchia di sud-ovest, limitata a Nord dal fiume Meandro, che la separa dalla Lidia e a Sud dal fiume Dalaman, che la divide dalla Licia. Ha coste molto articolate, mentre l’interno, di difficile accesso, presenta un massiccio arido e carsico, ricoperto da steppe e da macchia mediterranea. Il centro principale è Aydyn.
Gli antichi Cari invasero buona parte dell’Asia Minore e delle isole prospicienti, e furono poi cacciati dagli Ioni. Dopo le dominazioni lidia e persiana del VII. a.C., all’inizio del V appoggiarono i Greci contro i Persiani. Dal 400 a.C. circa sino alla conquista di Alessandro, fu governata da una dinastia indigena indipendente dal governo centrale persiano. Dopo Alessandro, i Cari furono sotto i Seleucidi e i Tolomei. Dal 129 a.C. fecero parte della provincia romana d’Asia.
La lingua degli antichi Cari rientra nella serie delle lingue microasiatiche. È nota attraverso alcune iscrizioni, di cui una ventina trovate nella Caria, altre in Egitto, dove molti Cari militarono come mercenari attorno al 600 a.C.

2 commenti:

  1. titolo da "parole sante!!!" anche se aggiungerei anche la Lidia
    buona giornata
    -pysahmk-

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  2. E allora...domani la inserisco, oltre il consueto nuovo articolo giornaliero.

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