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giovedì 14 novembre 2013

Satelliti amici dell'archeologia aiutano a scoprire i segreti della Via della Seta.

Satelliti amici dell'archeologia


Grazie all’occhio dei satelliti italiani torna alla luce l'antica Via della Seta, nell'ambito del progetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr), finanziato dal Ministero Affari Esteri e diretto da Nicola Masini e Rosa Lasaponara.
Chiamato "Via della Seta", il progetto intende costituire una rete di cooperazione scientifica tra Italia e Cina nel campo delle scienze e delle tecnologie applicate ai Beni Culturali.

Per due millenni la Via della Seta è stata l’arteria di collegamento tra Ovest ed Est, tra le civiltà del Mediterraneo ed i regni e imperi cinesi, consentendo la circolazione di merci e di idee e lo sviluppo dell’economia e della cultura nei secoli. Una delegazione del Cnr, costituita da ricercatori dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali e dell’Istituto di Metodologie di Analisi Ambientale di Potenza, è appena tornata dalla Cina per la prima campagna di indagine nell’antica Luoyang, luogo di partenza della Via della Seta, che nel sottosuolo conserva i resti di numerose capitali dal VIII secolo a.C. al V secolo d.C.

Al progetto, della durata di tre anni, partecipano ricercatori del Cnr e dell'Accademia Cinese delle Scienze. Obiettivo primario è supportare gli archeologi cinesi nella ricerca dell’antica ‘città proibita’ di Luoyang con l’ausilio delle più avanzate tecniche di indagine basate sui satelliti ottici e radar, come quelli della costellazione italiana Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Obiettivo del progetto è inoltre produrre conoscenze utili per salvaguardare e conservare siti e monumenti iscritti nel patrimonio dell’Unesco.
In particolare, sui giganteschi Buddha di Longmen e sull’antico villaggio di Hong Cun, noto per essere stato il set del famoso film “La tigre e il dragone”, sono previsti studi sui fenomeni di degrado e di instabilità strutturale che si baseranno anche sui dati dei satelliti.
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