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sabato 5 ottobre 2013

Cartografia nautica: Venezia, 1367, il portolano dei fratelli Pizzigano

Cartografia nautica: Venezia, 1367, il portolano dei fratelli Pizzigano
di Rolando Berretta

Ricordate l’articolo pubblicato in data 24 marzo 2011 dal titolo:
Qual è il significato del nome Gennargentu?
Si spiegava la differenza delle diverse inclinazioni nel giro di compasso…
Abbiamo visto i portolani di Dulcert (1339) e di Opicino (1334). Oggi presento il portolano dei fratelli Pizzigano; siamo a Venezia nell’anno 1367. (Occhio al Parallelo di Alessandria)


Ho ripassato i profili costieri e i due giri di compasso. Questi ultimi mi hanno creato qualche problema. Se si impostano due giri di compasso, con raggio da 6 unità, ci ritroviamo con uno schema generale di 12(dodici) unità sull’asse nord/sud e 24(ventiquattro) sull’asse est/ovest.
Nella carta dei fratelli Pizzigano ho notato una cosa curiosa: per avere gli stessi profili costieri di tutti gli altri portolani debbo impostare uno schema con 14(quattordici) unità sull’asse nord/sud e 26(ventisei) sull’asse est/ovest. Il parallelo di Alessandria, parte dello schema, è ben allineato.
Il tutto si presenta così rispetto agli altri schemi portolani:


Questo è un aspetto da approfondire in un secondo momento; se converto gli ovali in cerchi dilaterò ancora di più le terre. Ora vorrei segnalare una caratteristica della famiglia Pizzigano di Venezia.



Nella carta dei Fratelli Pizzigano, in basso a sinistra, è segnalata l’isola di Bracir. (Non confondere con l’isola di Brazil posta sulla sinistra dell’Irlanda!). E’ il periodo che l’Atlante Catalano riporta le isole SALUAGE nella stessa posizione. Passiamo a Zuane Pizzigano; un parente diretto. Siamo sempre a Venezia nell’anno 1424.




Per la prima volta compare l’isola di Antilia. Per Amerigo Vespucci e per Piri Reis è l’isola scoperta e colonizzata da Colombo; sarebbe l’isola di Spagnola (Haiti). Per Sebastian Ruysch (1504)… meglio seguire la “legenda” che recita:
-“Ista insvla Antilia aliqvando a Lusitanis est inventa, sed modo qvando qvestvr non invenitvr. Invente svnt in illa gentes qve Hispanica lingva loqvvntur, qve tempore Regis Roderici, qvi vltimvs in Hispania tempore gotorvm rexit, ad hanc insvla a facie Barbarorvm, qvi tvnc Hispaniam invaserant, fvgisse credvntvr. Habent hic 1 archiepiscovm cvm 6 aliis episcopis, et qvilibet illorvm svam habet propriam civitatem, qvare a mvltis insvla 7 civitatvm dicitvr. Hic popolvs christianissime vivit, omnibus divitiis secvli hvivs plenus”-. (Spero di non aver fatto errori).
Per la carta del Ruysch, come per quelle dei Pizzigano, vedere la Wikipedia: oggi si trova di tutto. Ruysch posiziona l’isola di Antilia, scoperta dai Portoghesi quindi prima della Raya, in posizione ambigua. Quella zona, Ruysch, l’ha ricreata dai resoconti dei viaggi.
Altra segnalazione di Antilia ci viene dal Toscanelli quando scriveva a Colombo:
Da Lisbona a Qinsai sono ventisei spazi da 250 miglia. Dall’isola di Antilia, della quale avete notizia, e chiamate di sette città, fino alla nobilissima Cipango, sono dieci spazi pari a 2.500 miglia.
Per la distanza da Cipango al Cataio ha rimediato Marco Polo. Quel Marco Polo che ha fatto intuire la visita dei Veneziani sulle coste delle Antille. Marco Polo segnala, per le sepolture nell’isola di Cipango, l’uso delle PERLE ROSA. Le perle rosa si trovano solo nei Caraibi. Solo in quella zona.
Quindi? Quindi quelle isole riportate dai Veneziani Pizzigano erano già state visitate.
Mentre argomentavo di Antilia e degli abitanti ferventi cristiani e delle Perle Rosa di Marco Polo … l’occhio ha colto una particolarità degli schemi.
Osservate come si comporta il parallelo di Alessandria in uno schema da 12 x 12 unità e come si comporta in quello da 14 x 14 unità:

Prima espongo quello misto… (occhio alla linea rossa)




Poi solo quello da 14 x 14 unità



















Ho dato la precedenza agli schemi; su Antilia, o Antilla, ci sono molti specialisti. Sugli schemi.. nessuno.
Torniamo agli OVALI!


Utilizziamo due GRANDI CARTOGRAFI: Angelino Dulcert (o Opicino) e confrontiamolo con Grazioso Benincasa.
Quando i nostri fraticelli impostarono i primi portolani… lo fecero su di una base quadrata di 90x90 considerando lo sviluppo tra Polo ed Equatore nel seguente modo:

I due giri di compasso erano perfettamente circolari. Poi si passò allo schema a 34 unità (RoBer) con giri di compasso da 26. A questo punto è successo…

Il vecchio schema da 18 x 18 unità (90°) è stato trasformato in 17 unità sull’asse nord sud mentre è rimasto da 18 sull’asse est/ovest. Solo che, per rispettare il parallelo di Alessandria sono stati costretti a sollevarlo di una unità dall’Equatore.
Riassumendo: Se cercate di fare una sovrapposizione diretta tra i Vecchi Portolani e i PROFILI dei nuovi planisferi, non meravigliatevi se trovate i Portolani ovalizzati.
Se poi siete pignoli e volete capire lo schema di Piri Reis…
Piri Reis ha utilizzato un giro di compasso da 26; quindi utilizzò la schema da 34 unità. Solo che è partito da una unità da sopra il Polo. (vedere articolo del 6 luglio 2012, in particolare la fig 5).



2 commenti:

  1. Ricordate la carta di Alberto Cantino dove è riportata l’isola di ISABELLA?
    Per me è una carta VENEZIANA mentre, per gli altri, è portoghese. Potevano, i Portoghesi, dare un nome simile a un’isola scoperta da Colombo per i Castigliani? Quell’isola era un vero paradiso, si parla di CVBA. Nella carta dei fratelli Pizzigano, nella legenda, è riportata l’abbreviazione della parola isola. Ya (+nome). Quindi Ya BELLA comincia a prendere forma.
    Rolando

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  2. Isabella ( spagnolo : Isabel , Old Spanish : Ysabel ... (dice la wikipedia)
    ma che combinazione!
    A proposito di schemi: lo schema MISTO dimostra che i due giri di compasso hanno in comune il "centro comune". Dovrebbero avere in comune, invece, il solo lato destro:quello sul tacco dell'Italia.
    Che fine ha fatto l'unità che manca? stesso discorso per la parte destra.
    mancherebbero due settori.
    Sempre Rolando

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